Devo confessare che da quache anno non voto più. Lo posso tranquillamente dire poichè il voto è segreto ma il non voto no; anzi è bene denunciarlo, altrimenti sarebbe una scelta senza senso. Io qui cercherò di spiegare perchè in una democrazia ha senso anche non votare.
1) Non voto perchè non ho nessun interesse nel votare il meno peggio.
Proprio per l'importanza che attribuisco al diritto di voto, non posso sprecarlo soltanto per far sì che gli eletti rafforzino i propri privilegi ed il proprio benessere senza prendere minimamente in considerazione le esigenze della comunità. Io non partecipo a questo scempio, a costo di risultare decisivo per l'ascesa al potere del rappresentante più lontano dalle mie idee e dai miei principi. Mi si rinfacci pure che c'è chi è morto per il diritto di voto. Vorrei poterci parlare con coloro che hanno dato la vita e chiedergli se secondo loro i desideri di libertà e democrazia per i quali sono morti sono minimamente paragonabili alla situazione politica attuale, fatta da una maggioranza tenuta in piedi a colpi di fiducia, da compravendite di voti parlamentari e da una legge elettorale definita dallo stesso ministro che l'ha varata "una porcata!"
2) Non voto perchè la politica è una vocazione che si basa sui fatti non sulle chiacchiere
La politica è una vocazione, non uno slogan. Prendete la Lega Nord per esempio. Per anni hanno gridato "Roma ladrona la Lega non perdona!" Non accettavano il fatto che i soldi passassero da Roma e sparissero. Adesso sono 16 anni che la Lega è in parlamento ed i soldi passano da Roma e spariscono. Altro esempio. Veltroni e la sua versione italiana dello yes we can. Egli garantiva una politica del tutto nuova, a partire dai suoi rappresentanti. Volevo quasi votarlo, speravo nel cambiamento. Quando sono arrivato al seggio ho preso visione del cartellone elettorale. Primo candidato per la Toscana, tanto per puntare sui giovani, era Vannino Chiti. Vaffanculo vai, Veltroni!
3) Non voto perchè credo che la democrazia sia soltanto un'ulteriore forma di potere.
Alla base di tutto ci sono gli interessi economici, poi viene tutto il resto. E questo è anche banale ricordarlo. Negli ultimi 17 anni si sono aternati ben 10 governi, nessuno dei quali ha mai operto riforme in ambito sociale, perchè troppo concentrati a tappare i buchi di situazione economica (dovuta soprattutto al debito pubblico a dir poco imbarazzante).
Per fare un esempio anno scorso Obama, rappresentante della più grande democrazia del mondo, ha tentato di riformare la sanità anche se senza successo.
Noi riformiamo la pubblica istruzione, per agevolare quella privata. Togliamo finanziamenti alle energie alternative, per spingere sul nucleare. Non consideriamo assolutamente la situazione critica della nostra sanità ed investiamo sull'acquisto di vaccini asolutamente inutili. Permettiamo ad amministratori delegati delle spa, ai quali dallo stato viene conferita più importanza di quella che gli stessi statuti aziendali riconoscono loro, di ricattare operai e lavoratori per poi chiudere comunque i bilanci in passivo e abbandonare sul lastrico lavoratori e risparmiatori, mentre loro lasciano con cospicue buonuscite...
TUTTO QUESTO IN NOME DELLA DEMOCRAZIA. E' COLPA NOSTRA PERCHè GLI ABBIAMO VOTATI NOI.
Charles Bukowsky era uno scrittore americano ubriaco e folle; apparteneva alla beat-generation e quindi si esprimeva molto sopra le righe... Egli diceva: "La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare." Provocazione o no? Non saprei dirvelo... io come cantava De Andrè sostengo che se non è del tutto vero, quasi niente è sbagliato!
Al prossimo post. Graz