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sabato 30 aprile 2011

IO NON ASCOLTO (poesia di Graz)

Io non ascolto, perchè sentire da un po' mi appare grigio
come la fiamma grigia che vedo negli occhi altrui;
è già cenere che tenta di continuare ad ardere e, lenta,
soffoca sotto una campana di decadenza.

Io non ascolto, e sì che non dispongo di sapienza,
ma non ho nulla da imparare dalla frenesia fine a se stessa;
corse affannate alla ricerca del nulla tangibile,
imprecando sterili un Dio lontano dalla propria fede.

Io non ascolto, perchè dentro me c'è musica
ed il suo volume alto ed i suoi ritmi blandi,
permettono al mio equilibrio di proseguire leggero,
di continuare a credere che siamo vivi per la vita. Non per altro.

Io non ascolto, perchè nel vuoto rimbombano troppe parole,
troppi dialoghi a senso unico, troppi contraddittori inutili;
puoi fare arte su commissione, ma il pensiero deve volare libero
e, alla maniera d' Icaro, deve rappresentare l'insopprimibile.

Io non ascolto
perchè prestare attenzione non è obbligo, ma volontà;
e quando essa si manifestrà,
l'attenzione che riceverò in cambio significherà partecipazione.

venerdì 22 aprile 2011

Io vado via

A volte rifletto su noi italiani e mi viene sempre più voglia di andare via.

i dipendenti pubblici italiani manifestano per nulla e vorrebbero guadagnare di più facendo sempre meno;
i bottegai italiani si lamentano della crisi, ma hanno tre o quattro case e votano chi garantisce il nero fiscale;
gli imprenditori italiani esigono attenzione dal governo, ma pagano le tasse dell' isola che non c'è;
i loro dipendenti invidiano tale benessere e fanno vertenza perchè tutto deve essere loro sempre dovuto;
i poitici italiani non li commento nemmeno perchè sarebbe come sparare sulla croce rossa;
gli studenti italiani pretendono pretendono pretondono, ma non danno mai un cazzo in cambio, solo slogan;
i genitori italiani, anzichè prenderli  a calci in culo, assecondano e sovvenzionano tali pretese e tali slogan;
i pensionati italiani ingorgano gli ambulatori per nulla e rompono il cazzo ai giovani per invidia;
i giovani italiani hanno bisogno di esagerare per sentirsi vivi e ambiscono al ruolo di tronista o velina;
i calciatori italiani guadagnano milioni per la loro immagine, ma si arrabbiano se li trattano come oggetti;
i militari italiani vanno in missione per soldi, ma esigono di essere chiamati eroi in missione per la pace;
i turisti italiani vogliono spendere poco ma esigono più di quelli che spendono molto e sporcano il doppio;
gli idraulici italiani vogliono essere pagati più di un professionista altamente specializzato (chiamata a parte);
gli artisti italiani non esistono più, sono soltanto un sbiadito ricordo del passato;
i giornalisti italiani si atteggiano da freelance, ma in realtà sono tutti pagati per riportare notizie su commisione;
gli editori italiani stampano notizie imposte dal loro tornaconto e ricevono sovvenzioni inspiegali;
i costruttori italiani spendono più in bustarelle che in manodopera, materiale o sicurezza sul lavoro;
i musicisti italiani sono ciò che le case discografiche decidono che devono essere;
le palestre italiane fatturano più delle multinazionali perchè per gli italiani il fitness è tutto;
gli estetisti italiani fatturano più delle palestre perchè per gli italiani l'apparenza è tutto;
i chirughi estetici italiani fatturano più di tutti perchè chi va in palestra e dall'estetista comunque sia invecchia;
la televisione italiana sembra un pianeta parallelo abitato esclusivamente da puttane, ignoranti e raccomandati;
la pubblicità italiana necessita di tette e culi per vendere qualsiasi cosa, che so fagioli in scatola o candeggina;
le prostitute italiane non sono puttane, ma escort e non riscuotono denaro, ma ricevono regali;
i magistrati italiani spesso sbagliano, ma da  carnefici quali sono  vorrebero passare da vittime;
i giudici ed i notai italiani non sono altro che lobbisti di merda messi al loro posto senza alcun tipo di merito;
gli avvocati italiani, per soldi, potrebbero arrivare a difendere il pedofilo che ha molestato i loro figli;
i comici italiani per far ridere devono semplicemente dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità;
gli scrittori italiani scrivono solo storie d'amore da adoloscenti o libri gialli dalla banale conclusione;
i lettori italiani riescono a leggere solo storie d'amore da adoloscenti o gialli dalla banale conclusione;
le forze dell'ordine italiane sono soltanto una massa di gente ignorante senza arte ne parte;
gli stilisti italiani portano il made in Italy nel mondo, ma danno lavoro ai cinesi perchè li pagano meno;
le banche italiane vendono soldi alla propria gente con l'intento di indebitarli sempre di più;


E poi ci meravigliamo del nostro presidente del Consiglio? Egli non è altro che la nostra decadenza fatta persona... siamo un popolo morto, uno stato alla deriva! Una razza di pezzi di merda!

Io vado via!


Al prossimo post. graz

martedì 12 aprile 2011

IL CLOCHARD E IL VENTO (poesia di graz)

Si distolse dal continuo fissare, decidendo che fare e se fare,
in un attimo fatto di vento che in quel giorno fu freddo e violento,
senza mete ne pane tra i denti, e un fruscio di passanti davanti
che affrontavano i propri pensieri come lente picchiate d'aerei.

Sorrise al vento e lo lasciò soffiare, com'è solito fare anche il mare,
se in inverno lo sente passare, gli sorride con onde increspate.
Cercò in tasca il proprio unico avere, quasi come se fosse un mestiere;
sigarette di fumo e tormento, sigarette sprecate nel vento.

La stanchezza lo condusse al sonno, e ad un senso di vuoto profondo,
seduto a terra tremava al vento, così come un lampione ormai spento.
Il pacchetto gli cadde di mano, ricordando quel transito umano,
mollato in fretta e mai preteso, e che il vento violento s'è preso.

E ora è steso sul marciapiede, tanta gente che vede e non vede
un clochard ucciso dal vento, che in quel giorno era freddo e violento;
ha il sorriso stampato sul volto, ed a tutto il mondo rivolto,
perchè ha preso una strada migliore, senza vento, ne pene, ne onore.




Al prossimo post. Graz

venerdì 8 aprile 2011

OMAGGIO A RICCARDO MANNERINI

Riccardo Mannerini è stato un grande poeta del '900. I concetti espressi nelle sue poesie a mio modo di vedere sono fra i più idonei ed appropriati che mi sia mai capitato di leggere per descrivere il significato di libertà. Grande amico di Fabrizio De Andrè e di buona parte della scuoa genovese a lui contemporanea, visse la maggior parte della sua vita in mare collezionando pensieri che neanche immaginva di poter definire poesie, ma che lo erano eccome.



"Riccardo Mannerini era un altro mio grande amico. Era quasi cieco perche' quando navigava su una nave dei Costa una caldaia gli era esplosa in faccia.
E' morto suicida, molti anni dopo, senza mai ricevere alcun indennizzo. Ha avuto brutte storie con la giustizia perche' era un autentico libertario, e cosi' quando qualche ricercato bussava alla sua porta lui lo nascondeva in casa sua. E magari gli curava le ferite e gli estraeva i proiettili che aveva in corpo. Abbiamo scritto insieme il Cantico dei Drogati, che per me, che ero totalmente dipendente dall'alcool, ebbe un valore liberatorio, catartico. Pero' il testo non mi spaventava, anzi, ne ero compiaciuto. E' una reazione frequente tra i drogati quella di compiacersi del fatto di drogarsi. Io mi compiacevo di bere, anche perche' grazie all'alcool la fantasia viaggiava sbrigliatissima. Mennarini mi ha insegnato che essere intelligenti non significa tanto accumulare nozioni, quanto selezionarle una volte accumulat e cercando di separare quelle utili da quelle disutili. Questa capacità di analisi, di osservazione, praticamente l'ho appresa da lui. Mi ha anche influenzato a livello politico, rafforzando le idee che già avevo. E' stato sicuramente una delle figure più importanti della mia vita" F. De Andrè



Una delle collaborazioni artistico-letterarie itliane più alte  è proprio quella tra Fabrizio De Andrè e Mannerini. Due caratteri forti, due alti esponenti dell'anarchia intellettuale. Di seguito un esempio:


EROINA

Come potrò dire
a mia madre
che ho paura?
La vita,
il domani,
il dopodomani
e le altre albe
mi troveranno
a tremare
mentre
nel mio cervello
l’ottovolante della critica
ha rotto i freni
e il personale
è ubriaco.
Ho paura,
tanta paura,
e non c’è nascondiglio possibile
o rifugio sicuro.
Ho licenziato
Iddio
e buttato via una donna.
La mia patria
è come la mia intelligenza:
esiste, ma non la conosco.
Ho voluto
il vuoto.
Ho fatto
il vuoto.
Sono solo
e ho freddo
e gli altri nudi
ridono forte
mentre io striscio
verso un fuoco che non mi scalda.
Guardo avvilito
questo deserto
di grattacieli
e attonito
vedo sfilare
milioni di esseri di vetro.
Come potrò
dire a mia madre
che ho paura?
La vita,
il suo motivo,
e il cielo
e la terra
io non posso raggiungerli
e toccare…
Sono sospeso a un filo
che non esiste
e vivo la mia morte
come un anticipo terribile.
Mi è stato concesso
di non portare addosso
vermi
o lezzi o rosari.
Ho barattato
con una maledizione
vecchia ma in buono stato.
Fu un errore.
Non desto nemmeno
più la pietà
di una vergine e non posso
godere il dolore
di chi mi amava.
Se urlo chi sono,
dalla mia gola
escono deformati e trasformati
i suoni che vengono sentiti
come comuni discorsi.
Se scrivo il mio terrore,
chi lo legge teme di rivelarsi e fugge
per ritornare dopo aver comprato
del coraggio.
Solo quando
scadrà l’affitto
di questo corpo idiota
avrò un premio.
Sarò citato
di monito a coloro
che credono sia divertente
giocare a palla
col proprio cervello
riuscendo a lanciarlo
oltre la riga
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell’infinito.
Come potrò dire a mia madre
che ho paura?
Insegnami,
tu che mi ascolti,
un alfabeto diverso
da quello della mia vigliaccheria.
R. Mennarini (riadattata da De Andrè nel cantico dei drogati - Tutti morommo a stento)


Al prossimo post - Graz

mercoledì 6 aprile 2011

GOVERNO VS CULTURA

Ieri sera mi è capitato di vedere un pezzo di un programma di LA7. Fra gli ospiti c'era Dario Fo, premio nobel per la letteratura che affermava che, escludendo ed allontanando i giovani dalla ploitica, il governo compie un errore enorme. E terminava definendo i politici ai quali poco prima si rivolgeva (cioè tutti) imbecilli. 4 gatti del Pdl in collegamento da Milano hanno iniziato a soffiare ed a mostrare gli artigli. In studio un politico (Giovanazzi o Giovanardi non mi ricordo neanche di preciso come si chiama, tanto è insignificante la sua esistenza) dal basso della sua tremenda ignoranza iniziava ad inveire contro Fo quasi come fosse all'altezza di poterlo fare.

Io non sposo gli ideali di Fo, sia ben chiaro. Anzi li trovo alquanto retro e sbiaditi. Ma questo atteggiamento che spesso assume la nostra classe governante nei confronti degli esponenti della cultura italiana è a dir poco vergognoso. Addirittura una mocciosetta del PDL ha imposto a Fo di rispettare il capo del governo... "Tu devi rispettare il capo del governo" strillacchiava la scema. Ma roba da matti. Vorrei vedere se da del tu anche al suo capo....

E' successo con Benigni, premio oscar, che chiedeva troppi soldi per partecipare al festival di Sanremo. Gli stessi soldi che hanno chiesto De Niro e la Bellucci per non dire un cazzo (ma quei soldi alla nostra politica non interessano).

E' successo con Umberto Eco, uno che ha ricevuto 38 lauree honoris causa, che secondo i nostri governanti imbecilli (ribadisco) non doveva permettersi di chiedere le dimissioni di Berlusconi o comunque di partecipare ad una manifestazione che perseguiva tale scopo.

E' successo con Montanelli, probabilmente il padre del giornalismo italiano e neanche di ideologie tanto diverse dall'attuale maggioranza, che però affermò che "l'Italia di Berlusconi è la peggiore mai vista, ci vorrebbe un vaccino per esserne immuni" e che quindi era diventato anziano e iniziava a sragionare.

E' successo con Enzo Biagi, altro giornalista e saggista immenso, messo alla porta perchè non seguiva la linea imposta dal governo.

E ultimamente sta accadendo anche con la chiesa. SACRILEGIO!

Altri mille sono stati negli ultimi vent'anni i cattivi esmpi che questo pezzo di merda ed i suoi seguaci hanno palesato di fronte al paese. Ma al paese va bene così. Ed in democrazia la maggioranza è la maggioranza, punto e basta.

Ripeto, io non sono pienamente d'accordo con nessuno dei sopracitati (la chiesa poi non ne parliamo) ma sapere è alla base del cambiare. Ed è per questo che con la democrazia non cambia niente. I governi non vogliono mai cambiare più di tanto. Significa concedere la libertà di cambiare innanzitutto. E l'attuale premier è troppo impeganto a pensare alla propria di libertà per concederene agli altri.

Sarà un caso ma Chesterton ad innizio 900 sosteneva che "Democrazia significa governo degli incolti, mentre aristocrazia significa governo dei maleducati."

Io sono anarchico anche per questo; è un vizio ricorrente dei governi quello di sminuire la cultura. E visto che sono essi che legiferano, io non mi fido di chi vara leggi ignorando i moniti della cultura. Non ha senso, significa soltanto esigere che la massa resti nell'ignoranza, nel non sapere.

Tu Italia continua pure a credere che democrazia significhi libertà. Vedrai come andrai lontano.

Al prossimo post. Graz

martedì 5 aprile 2011

Il fiume della vita ( poesia di Graz )

Esistere è libertà.

Non è come credere di guardare solo perchè hai gli occhi aperti,
o come convincersi, forzatamente e spesso,
che il fiume della vita abbia due sole sponde: quella giusta e quella sbagliata.

L'esistenza di per sè non ha orizzonti,
ma solo ponti che congiungono realtà diverse;
nessun confine è invalicabile, nessuna mente è tanto labile
da superare intatta mille diversi racconti.

Esistere è viversi, come in un gioco da bambini,
dove le regole sussitono, ma infrangerle ti fa sentirne parte.

Il fiume della vita scorre e a volte la sua portata d'acqua è dirompente,
ma la foce resta la stessa, mentre mille sono le sorgenti.

Al prossimo post. Graz

lunedì 4 aprile 2011

UTOPIA? Può darsi ma che bello!

« Innanzitutto l'abolizione della miseria, della povertà, e la completa soddisfazione di tutte le necessità materiali per mezzo del lavoro collettivo, obbligatorio e uguale per tutti; e poi l'abolizione dei padroni e d'ogni specie di autorità, la libera organizzazione della vita, del paese in relazione alle necessità del popolo, non dall'alto in basso secondo l'esempio dello Stato, ma dal basso in alto, curata dal popolo stesso al di fuori di ogni governo e dei parlamenti; la libera unione delle associazioni dei lavoratori della terra e delle fabbriche, dei comuni, delle province, delle nazioni; e infine in un domani non lontano, la fraternità di tutta l'umanità trionfante sulla rovina di tutti gli Stati » - M. Bakunin.

domenica 3 aprile 2011

La lista segreta dei 45 siti nucleari in Italia

In molti comuni in corrispondenza a questi siti le persone hanno già manifestato e/o votato contro il nucleare. Il governo se ne fotte ed è in possesso di questa lista segreta di siti che ospiteranno centrali e/o scorie radioattive. Sempre in nome della democrazia....

Piemonte
1. la zona lungo il Po, da Trino a nord di Chivasso (Vercelli).
2. la zona intorno alla Dora Baltea a sud di Ivrea (Biella)

Lombardia
3. la zona a nord di Voghera lungo il Po (Pavia)
4. la zona a sud di Mantova lungo il Po
5. la zona a sud di Cremona lungo il Po

Veneto
6. la zona a sud di Legnago fra Adige e Po (Rovigo)
7. la zona del delta del Po (Rovigo)
8. la zona della foce del Piave (Venezia)
9. la zona costiera al confine con il Friuli (Venezia)

Friuli Venezia Giulia
10. la zona costiera al confine con il Veneto (Udine)
11. la zona lungo il Tagliamento tra Spilimbergo e Latisana (Udine-Pordenone)

Emilia Romagna
12. La zona costiera a nord (Ferrara e Ravenna) e la meridionale fino a Rimini
13. La zona a nord di Fidenza fra Taro e Po (Parma)

Toscana
14. Isola di Pianosa (Livorno)
15. la zona costiera a nord di Piombino fino a Cecina (Livorno)
16. la zona a sud di Piombino fino a Follonica (Grosseto)
17. la zona costiera di Grosseto e la zona a nord e a sud del Monte Argentario (Grosseto)

Lazio
18. la zona costiera di Montalto di Castro (Viterbo)
19. l’area di confluenza tra Nera e Tevere tra Magliano Sabina e Orte (Viterbo)
20. l’area costiera di Borgo Sabotino (Latina)

Campania
21. Foce del Garigliano (Caserta)
22. Foce del Sele (Salerno)

Calabria
23. area costiera di Sibari (Cosenza)
24. la zona costiera tra il fiume Nicà e la città di Cosenza.
25. la zona costiera ionica vicino alla foce del Neto (Crotone) a nord di Crotone (Marina di Strongoli, Torre Melissa, Contrada Cangemi, Tronca).
26. la zona costiera ionica in corrispondenza di Sella Marina, tra il fiume Simeri e il fiume Alli (Catanzaro)

Molise
27. la zona costiera meridionale alla foce del Biferno (Termoli)

Puglia
28. zona costiera al confine con la Basilicata (Taranto)
29. zona costiera a nord del promontorio del Gargano in prossimità di Lesina (Foggia)
30. zona costiera del Golfo di Manfredonia (Foggia)
31. la zona costiera ionica a nord di Porto Cesareo (Lecce)
32. la zona costiera ionica a sud di Gallipoli (Lecce)
33. la zona costiera adriatica a nord di Otranto (Lecce) vincoli naturalistici
34. la zona costiera a sud di Brindisi (Lecce) vincoli naturalistici
35. la zona costiera in corrispondenza di Ostuni (Brindisi)

Basilicata
36. tutta la costa ionica della regione

Sardegna
37. foce del Flumendosa (Cagliari)
38. costa orientale a sud del Golfo di Orosei (Nuoro)
39. costa orientale a nord del Golfo di Orosei (Nuoro)
40. zona costiera sud tra Pula e Santa Margherita di Pula (Cagliari)
41. costa occidentale zona costiera a nord e sud del Golfo di Oristano (Oristano)

Sicilia
42. zona costiera intorno al comune di Licata (Agrigento)
43. la zona costiera tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo (Ragusa)
44. la zona costiera intorno a Gela (Caltanissetta)
45. la zona costiera a sud di Mazara del Vallo (Trapani).

Per maggiori informazioni
http://violapost.wordpress.com/2011/03/14/ecco-la-lista-segreta-del-governo-dei-45-siti-nucleari-in-italia/

Al prossimo post. Graz

sabato 2 aprile 2011

Le sentenze di Renzo Novatore

DIO – Parto di fantasie malate. Abitatore di cervelli senili e impotenti. Compagno e
confortatore di spiriti rancidi nati alla schiavitù. Cocaina per isterici. Pillola per menti stitiche chiuse al sapere. Marxismo per cuori rammolliti.
UMANITA’ – Parola astratta con senso negativo, gonfia di forza e priva di verità. Maschera
oscena appiccicata sul viso turpe e laido di volgarissimi furbi per dominare il volgo grossolanamente sentimentale degli idioti e degli imbecilli.
PATRIA – Ergastolo intellettuale per semi-intelligenti, stalla dell’imbecillità, Circe che tramuta in cani e porci i suoi adoratori. Bagascia dei suoi padroni e ruffiana dello straniero. Mangiatrice dei suoi figli, calunniatrice dei suoi padri e schernitrice dei suoi eroi.
SOLIDARIETA’ – È il macabro altare sul quale i commedianti di ogni risma salgono a mettere in evidenza le loro qualità sacerdotali e a recitare abilmente la loro messa. È qualche cosa che il beneficiato non paga mai meno del cento per cento in pù della vergognosa umiliazione.
AMICIZIA – Fortunato colui che ha potuto bere a questo calice senza sentirsi lo spirito offeso e l’anima avvelenata.
Se uno di questi uomini esistesse lo pregherei caldamente a volermi inviare la sua fotografia. Sarei quasi certo di vedermi giungere la faccia di un idiota.
AMORE – Frode della carne a danno dello spirito. Malattia d’anima, atrofizzazione del cervello, sdilingumento del cuore, corruzione dei sensi, menzogna poetica in cui mi ubriaco due o tre volte giorno, ferocemente, per poter consumare più presto questa mia cara e pur così stupida vita. E poi, in fondo, preferisco essere ucciso dall’Amore. È l’unico farabutto – dopo Giuda – che sappia uccidere ancora con dei baci.
ORGANIZZAZIONE, CAMERE, SINDACATI – Chiese per impotenti. Monte di pietà per pidocchi e stracci. Molti vi sono affiliati per vivere parassitariamente alle spalle dei loro gonzi compagni tesserati. Parecchi per fare la spia. Qualcuno, i più sinceri e credetemi – poveri ingenui! – per andarsene in galera ad espiare la vergognosa vigliaccheria di tutti. Il grosso della massa per pagare, sbadigliare ed attendere.
 

 LE MIE SENTENZE - R. NOVATORE

Un brano di Novatore tratto dalla raccolta "Un fiore Selvaggio"

“Nel regno dei fantasmi”
scritto con pseudonimo di Brunetta l’Incendiaria (apparso su Vertice, Arcola, 21 aprile 1921)

Se mi guardo attorno mi vien voglia di vomitare.
Da una parte lo scienziato a cui devo credere per non essere ignorante. Dall’altra il
moralista e il filosofo dei quali devo accettare i comandamenti per non essere un bruto.
Poi viene il Genio che devo glorificare e l’eroe innanzi al quale devo inchinarmi commosso.
Poi viene il compagno e l’amico, l’idealista e il materialista, l’ateo e il credente e tutta
un’altra infinità di scimmie definite e indefinite che vogliono darmi i loro buoni consigli e
mettermi, finalmente, sulla buona via. Perché – naturalmente – quella su cui cammino io è
una via sbagliata, come sbagliate sono le mie idee, il mio pensiero, il mio tutto.
Io sono un uomo sbagliato. Essi – poveri pazzi – sono tutti pervasi dall’idea che la vita li
abbia chiamati ad essere sacerdoti officianti sull’altare delle più grandi missioni, poiché
l’umanità è chiamata a dei grandi destini…Questi poveri e compassionevoli animali
deturpati da bugiardi ideali e trasfigurati dalla pazzia, non hanno mai potuto comprendere
il miracolo tragico e giocondo della vita, come non hanno potuto accorgersi mai che
l’umanità non è affatto chiamata da nessun grande destino. Se qualche cosa avessero
compreso di tutto ciò, avrebbero almeno imparato che i cosiddetti loro simili non hanno
voglia affatto di rompersi l’osso spinale per cavalcare l’abisso che l’uno dall’altro separa.
Ma io sono quel che sono, non importa cosa.
E il gracidare di queste multicolori cornacchie altro non serve che a rallegrare la mia
personale e nobile saggezza. Non udite, o scimmie apostoliche dell’umanità e del divenire
sociale, qualche cosa che romba al di sopra dei vostri fantasmi?
Udite, udite! È lo scrosciare saettante delle mie furibonde risate, che su, nell’alto
rimbomba!