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venerdì 13 aprile 2012

14 Aprile 1975: Carlo contro Carlo

Carlo Saronio era un giovane ricercatore dell'Istituto Negri di Milano. Egli simpatizzava per il gruppo estremista "Potere Operaio": lo chiamavano "salice piangente" a causa della sua conformazione alta, snella ed ingobbita... sembrava che potesse spezzarsi da un momento all'altro. Come molti ribelli dell'epoca, Carlo discendeva da una ricca famiglia  di industriali Farmaceutici; un comunista con le spalle coperte e le tasche ben gonfie. Crescendo, decise di allontanarsi da Movimento Operaio, probabilmente perchè aveva realizzato quale sarebbe stata la sua posizione futura nel mondo.... dietro a una scrivania non certo in piazza o in fabbrica.

Il caso volle però che anche un suo grande amico, tale Carlo Fioroni, fuoriscisse da Movimento Operaio per fondare il Fronte Armato Rivoluzionario Operaio.... Fioroni era un "cavallo scosso" che girava per il proprio paese con una vecchia Gislenti scarica in tasca. La leggenda narrava inoltre che avesse partecipato anche a qualche azione dimostrativa dei Gap di Giangiacomo Feltrinelli. Fioroni non divenne un teorico del FARO, ma un vero e proprio capo militare.

Se prima i due risultavano vicini, questi bruschi cambiamenti li collocarono terribilmente distanti.

E fu così che Fioroni organizzò il rapimento dell'ex amico Saronio, borghese italiano.L'idea era quella di sequestrare Saronio per estorcere alla famiglia un riscatto e con esso finanziare il gruppo terroristico.
Il 14 Aprile del 1975 alcuni componenti del FARO coordinati da Fioroni, coaudiuvati da bassa manovalanza criminale, sequestrarono il giovane Saronio e lo stordirono col cloroformio. Ma lungo il percorso per raggiungere il luogo della detenzione, Fioroni si accorse che qualcosa non andava; il suo vecchio amico Carlo era troppo bianco in volto e avvicinò un orecchio alla bocca per capire se stesse respirando.... ma neanche un debole anelito fuoriuscì da quella bocca già violacea. Gli eccessivi vapori del cloroformio avevano ucciso Carlo Saronio.

Fioroni non andò in panico, nonostante fosse già convinto del fatto che non sarebbe andata certo a finire bene. Chiese alla famiglia Saronio un riscatto di 5 miliardi di lire. Gli industriali Milanesi alla cieca pagarono 470 milioni di lire, registrando banconota per banconota il numero di serie... tutte banconote da 100.000 lire. I soldi vennero consegnati a Fioroni il 9 maggio del 1975 sotto un cavalcavia della Milano - Genova. Il malvivente "liquidò" con 160 milioni gli avanzi di galera che avevano ecceduto con la dose di cloroformio la sera del sequestro ( onore al merito....) e studiò un piano di fuga dall' Italia insieme a due compagni complici del sequestro Saronio, Maria Cristina Cazzaniga e Franco Prampolini. Ai tre erano rimasti 70 milioni di lire, pichè probabilmente i restanti 240 erano già entrati nelle casse dei gruppi eversivi (Faro e BR). I tre nascosero il malloppo nella bombola di metano di una vecchia fiat 124 verde e cercarono di raggiungere la Svizzera per riciclare in qualche maniera quel denaro.... Fioroni venne però fermato a Bellinzona il 16 maggio del 1975 mentre effettuava operazioni di cambio: del denaro in suo possesso, 63 banconote vennero identificate con quelle usate per il pagamento del riscatto, i cui numeri erano stati registrati.

Il 6 giugno dello stesso anno il giudice di reggio Emilia formalizzò la richiesta di estradizione per Fioroni e i 2 complici, che a quel punto erano accusati di sequestro a scopo di rapina ed estersione; tale accusa si aggravò con l'ordine d'arresto al quale vennero aggiunti i reati di Banda Armata e Associazione sovversiva.

Il cadavere di Carlo Saronio fu ritrovato nel 1979, anno in cui Carlo Fioroni decise di collaborare con la giustizia provocando l'arresto di un centinaio di persone.

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